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Fausto Ferrara (Roma, 4 dicembre 1965) è architetto e artista.
La sua ricerca attraversa il confine tra costruzione e poesia,
tra la forma che abita e il silenzio che accoglie.

Ogni suo progetto nasce come un gesto minimo,
un atto di ascolto verso la materia e la luce.
Ferrara costruisce spazi che non cercano di apparire,
ma di essere — luoghi dove il tempo può rallentare,
dove il pensiero si fa corpo, e il corpo trova la sua quiete.

La sua architettura è una forma di conoscenza sensibile: non descrive, ma rivela.
Ogni muro è una soglia, ogni luce una voce che ricorda.
L’opera non impone, ma custodisce il respiro del luogo.
Costruire diventa così una forma di gratitudine, un modo per restituire al mondo la sua misura originaria.

Nel progetto curatoriale La misura del silenzio, Ferrara esplora il valore del costruire poco: la possibilità di ritrovare nell’essenzialità un atto poetico, una forma di resistenza alla dispersione e al rumore del presente.
La sua pratica abita un equilibrio fragile e necessario, dove architettura, arte e scrittura si fondono in un’unica voce.

Vivere, costruire, scrivere — per Ferrara sono la stessa cosa: un continuo esercizio di attenzione, di ascolto, di presenza.
Ogni spazio, reale o immaginato, è una promessa di luce.
Ogni opera, un gesto silenzioso che restituisce all’uomo la possibilità di abitare con dignità e leggerezza la terra.

Kenneth Frampton
Estratto di
On the Architectural Work of Fausto Ferrara

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